Agrivoltaico: come funziona, incentivi e linee guida

In Luce e gas
Agrivoltaico

Negli ultimi tempi potrebbe capitare più o meno spesso di sentir parlare di agrivoltaico. Sarebbe quindi del tutto lecito farsi qualche domanda e ora cercheremo di spiegare a grandi linee che cosa intendiamo per impianto agrivoltaico, qual è il suo funzionamento e quali sono i possibili utilizzi di questa tecnologia innovativa. Innanzitutto dobbiamo premettere che per agrivoltaico intendiamo una tecnologia che consente di produrre energia pulita.

Si tratta, a ben guardare, di una tecnologia di successo oltre che di una soluzione sostenibile in grado di produrre energia elettrica in modo semplice e pulito. Inoltre per quanto riguarda l’agrivoltaico incentivi interessanti stanno aprendo a nuovi scenari, fornendo nuove opportunità agli agricoltori.

Agrivoltaico sostenibile: che cosa c’è da sapere

Ma di che cosa si tratta esattamente e quali sono le linee guida agrivoltaico? Iniziamo con il dire che si tratta di un sistema di produzione energetica sostenibile in grado di consentire agli agricoltori di generare energia pulita contemporaneamente alla cura dei propri terreni. L’attenzione per l’agrivoltaico è cresciuta in modo tale che ora anche l’Enea ha deciso di muoversi formando la prima rete nazionale.

Per agrivoltaico inoltre spesso si intende l’energia agrivoltaica che viene generata da una combinazione di energia solare e piante nei terreni agricoli. Stiamo quindi sostanzialmente parlando di una ben calibrata combinazione di colture e pannelli solari. E’ sin troppo facile comprendere come l’agrivoltaico abbia delle prospettive davvero eccezionali, basti pensare alla possibilità di combinare energia rinnovabile e agricoltura mediante il posizionamento di pannelli solari in posizione sopraelevata rispetto alla vegetazione.

Linee guida agrivoltaico

Fino a oggi mancavano le linee guida agrivoltaico utili a progettare e realizzare un impianto agrivoltaico efficace. Operatori e agricoltori finora si sono mossi anche senza linee guida realizzando impianti fotovoltaici su terreni agricoli con il chiaro intento di integrare colture e energia. In quest’ottica il ministero della Transizione Ecologica ha realizzato delle linee guida agrivoltaico, ovvero un insieme di caratteristiche minime e requisiti da rispettare per far sì che un impianto fotovoltaico possa essere definito anche impianto agrivoltaico.

Gli impianti più avanzati infatti possono accedere a incentivi agrivoltaico pnrr, ma anche quelli meno avanzati possono lo stesso contribuire a creare una maggiore interazione tra produzione agricola e produzione di energia. A dettare queste linee guida per un agrivoltaico sostenibile ci hanno pensato il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il GSE (Gestore dei servizi energetici) e l’RSE (Ricerca sul sistema energetico). Infine ricordiamo anche che per l’agrivoltaico il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha già stanziato un investimento importante pari a 1,1 miliardi di euro.

Agrivoltaico pnrr: quali sono gli impianti agrivoltaici?

Occorre quindi saper definire esattamente quando siamo di fronte a un impianto agrivoltaico. Secondo le linee guida agrivoltaico un impianto può essere definito tale quando adotta delle soluzioni integrative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale. Inoltre per essere definito tale un impianto agrivoltaico deve prevedere la realizzazione di sistemi di monitoraggio in grado di verificare l’impatto effettivo dell’installazione di un impianto fotovoltaico su colture, risparmio idrico e produttività agricola.

Non solo, deve anche poter verificare la continuità delle attività delle aziende agricole interessate, la resistenza ai cambiamenti climatici e il recupero della fertilità dei terreni. Il settore agricolo sta attraversando in questo periodo una congiuntura abbastanza complicata resa tale dall’aumento dei prezzi dell’energia degli ultimi mesi.

Anche per questo l’installazione di **impianti agrivoltaici **viene vista come una grossa opportunità per favorire l’autoconsumo e contrastare in qualche misura l’annoso problema della disponibilità di energia. Installare un impianto agrivoltaico sostenibile è quindi un ottimo modo per abbattere i costi, migliorare l’efficientamento energetico e, di conseguenza, anche per innalzare la redditività agricola.

Impianto agrivoltaico: tutti i vantaggi

Ma l’idea di realizzare un impianto agrivoltaico dove è nata? Questa tecnica è stata ideata nel 1981 e, da allora, molta strada è stata fatta. Bisogna però anche dire che l’agrivoltaico presenta anche alcuni limiti, ad esempio non tutti i terreni sono adeguati alla produzione di questo tipo di energia. Inoltre le linee guida agrivoltaico pnrr valide in Italia potrebbero non essere le stesse in altri paesi d’Europa e del mondo. I benefici dell’agrivoltaico sono comunque notevoli, si pensi anche solo alla possibilità, per chi realizza questi impianti, di non aver bisogno di ulteriori spazi rispetto a quelli già adibiti per l’agricoltura.

Con l’agrivoltaico i contadini potranno utilizzare lo stesso terreno usato per le colture anche per generare energia solare, e quindi realizzare profitti. Infine, fatto questo non meno importante, con un impianto agrivoltaico si potrà aumentare la resa delle colture agricole e anche ridurre il consumo di acqua e il costo di produzione di energia.

Al netto di tutto questo quindi non sorprende che le linee guida agrivoltaico accendano un livello di attenzione crescente, anche alla luce della difficile situazione energetica che ha visto, negli ultimi mesi, un netto aumento dei costi.

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