Alam conciliazione: le informazioni sul mediatore

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Alam conciliazione

Quando si sente parlare di Alam conciliazione si fa riferimento a una società di conciliazione e mediazione che è nata nel maggio del 2010 con l’obiettivo di realizzare un organismo di conciliazione e di formazione del conciliatore (ex d. Lgs. 28/2010). Alam conciliazione ha ottenuto l’accreditamento da parte del Ministero della Giustizia per espletare i tentativi di conciliazione facoltativi e obbligatori che sono previsti dalla normativa. Uno degli obiettivi di Alam conciliazione è quello di formare e immettere sul mercato dei conciliatori professionali che sappiano padroneggiare la materia e muoversi con professionalità in tutti i settori. Alam conciliazione si occupa soprattutto di quelle materie in cui il tentativo di conciliazione risulta essere obbligatorio secondo la normativa ma senza mai perdere di vista anche quelle materie oggi facoltative nel campo commerciale, medico o tecnico.

Alam conciliazione: di che si tratta

La conciliazione è in sostanza il mezzo di definizione alternativa delle controversie previsto dal D.Lgs. 28/2010. L’obiettivo della conciliazione dovrebbe, almeno teoricamente, essere quella di raggiungere un accordo tra le parti in controversia senza adire l’autorità giudiziaria. L’obiettivo per cui la conciliazione è stata proposta come mezzo di definizione delle controversie è quello di diminuire il numero di procedimenti iscritti nei ruoli civili pendenti tra Giudice di Pace e Tribunale. Con Alam conciliazione si potranno definire più rapidamente tutta una serie di controversie che sorgono tra soggetti nell’ambito dei diritti disponibili. Da attenzionare anche la possibilità, con la conciliazione, di diminuire i costi della giustizia. Alla base di Alam conciliazione c’è la mediazione, ovvero l’attività pratica con cui un terzo imparziale assiste due o più soggetti nella ricerca di un accordo cordiale per la composizione della controversia e nella formulazione di una possibile risoluzione alla stessa. Esperti aiutano le parti a trovare un accordo in grado anche di perdurare nel tempo. I protagonisti di Alam conciliazione sono i mediatori, ovvero persone fisiche ed equidistante dalle parti che dovranno guidare le parti verso una soluzione comune di una data controversia. Un buon mediatore deve saper definire i canoni di una buona mediazione e deve saper ascoltare singolarmente le parti così da tirare le fila e sottoporre proposte adeguate agli interlocutori.

Conciliazione obbligatoria: ecco quando

Secondo l’art. 5 D. Lgs. 28/2010 il tentativo di conciliazione obbligatorio dovrà essere tentato in materia di condominio, di diritti reali, di divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, comodato, locazione, affitto di aziende, risarcimento del danno da circolazione veicoli e natanti, responsabilità medica e diffamazione con mezzo stampa, contratti assicurativi, bancari e finanziari. Alam conciliazione rappresenta dunque una soluzione riservata e professionale che offre la garanzia assoluta di imparzialità del conciliatore nell’ottica del raggiungimento di una soddisfazione duratura derivante dall’accordo raggiunto. Inoltre la conciliazione è meglio della proposizione di un’azione civile in quanto non ci sarà alcun pericolo di perdere il credito vantato e ci sarà la certezza preventiva dei costi di gestione della pratica. Con Alam conciliazione modulistica e altre informazioni si trovano nel sito ufficiale.

Alam conciliazione: i contatti

Chi volesse contattare Alam conciliazione lo potrà fare scegliendo il giusto canale di contatto. Ad esempio potrà scrivere ad Alam conciliazione pec (alamconciliazione@pec-sinapsis-srl.net) oppure scrivere alla sede operativa in Via Nicola Wladimiro Testa, 18 – 83100 Avellino o chiamando il numero 0825 21940 o inviando un fax a +39 0825 1880294. In alternativa si potrà anche inviare una mail a infoalamconciliazione@gmail.com.

La procedura di conciliazione: cosa sapere

Il procedimento di Alam conciliazione si svolge interamente per via telematica e potrà essere attivato in caso di mancato rispetto delle disposizioni relative al servizio universale e ai diritti degli utenti finali che sono stati stabiliti dalle norme legislative o dalle delibere dell’Autorità. C’è anche la possibilità di presentare un’istanza al Co.re.com accedendo alla piattaforma Conciliaweb con le proprie credenziali SPID. A questo punto si dovrà compilare il formulario inseriendo una serie di dati come nome, cognome, residenza, domicilio, numero di utenza interessata dal disservizio, denominazione dell’operatore, fatti all’origine delle controversie, quantificazione in termini economici del risarcimento che si intende richiedere ed eventuali reclami. A questo punto verrà subito generato un fascicolo elettronico provvisto di numero identificativo. A partire da questo momento le due parti avranno la possibilità di controllare il fascicolo in qualsiasi momento.

Come si svolge la conciliazione

Qualora il Co.re.com dovesse ritenere ammissibile la domanda di conciliazione entro 10 giorni lavorativi dal ricevimento comunicherà alle parti l’avvio della procedura per il tentativo di conciliazione. In caso di inammissibilità della domanda invece, il richiedente ne riceverà comunicazione entro una decina di giorni. Prima dell’avvio della procedura di conciliazione comunque le parti potranno scambiarsi anche delle proposte per la composizione della controversia mediante la piattaforma. In caso di esito positivo di questa negoziazione la piattaforma rilascerà un’attestazione dell’accordo raggiunto che utente e operatore firmano elettronicamente sancendo così anche l’archiviazione del procedimento. In assenza di accordo inizierà la fase di Alam conciliazione vera e propria che avviene con uno scambio di comunicazione tra le parti e il conciliatore circa addebiti per traffico in roaming europeo e internazionale, addebiti per servizi a sovrapprezzo, restituzione del credito residuo o del deposito cauzionale, attivazione di servizi non richiesti e così via.

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