Centrali a carbone Enel: quante sono e dove si trovano

In Luce e gas
Centrali a carbone Enel

Quali sono le centrali carbone Enel attive in Italia? Questa domanda si sta facendo abbastanza frequente negli ultimi tempi perché si fa sempre più attuale il discorso di diversificare le proprie fonti energetiche per motivi geopolitici. Attualmente in Italia abbiamo 7 centrali a carbone delle quali una sola non è operativa, la centrale Enel carbone a La Spezia. Un’altra delle centrali a carbone, la “Eugenio Montale”, è stata spenta recentemente dopo oltre 59 anni di attività. Le altre centrali elettriche a carbone Enel comprendono ben due centrali che si trovano in Sardegna, di cui una a Fiumesanto gestita da Ep, e una a Portoscuso di Enel.

Centrali a carbone Enel in Italia: quali sono

La lista delle centrali a carbone l comprende anche la centrale localizzata in Friuli Venezia-Giulia, per la precisione a Monfalcone in provincia di Gorizia ma con gestore A2A. Questa centrale aveva ottenuto il via libero al fermo per la riconversione ed era poi stato riattivato uno dei due gruppi da 160 Mw. Sono invece centrali a carbone Enel le centrali di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia nel Lazio, la centrale Enel carbone “Federico II” di Brindisi in Puglia e la “Andrea Palladio” di Fusina, vicino a Venezia.

Queste centrali a carbone Enel dovevano essere riconvertiti o fermati entro il 2025 nell’ottica della tutela ambientale ma le cose ora potrebbero cambiare. A causa della guerra in Ucraina infatti le centrali Enel carbone potrebbero diventare centrali nell’ottica dell’approvvigionamento energetico strategico. L’Italia infatti è largamente dipendente dal gas russo e il blocco delle importazioni richiederebbe di riattivare o potenziare le centrali a carbone Enel già esistenti.

Centrale Enel carbone di Fusina

Tra le centrali a carbone Enel presenti in Italia dobbiamo nominare sicuramente quella di Fusina in provincia di Venezia. Stiamo parlando della centrale “Andrea Palladio” che si trova già ad aver intrapreso la conversione del gas. Questa centrale a carbone è stata costruita tra gli anni Sessanta e Settanta e ha una potenza installata di 976 MW. Enel ha recentemente chiesto e ottenuto la dismissione di due delle quattro unità di produzione della centrale.

Nel luglio 2020 invece, Enel Produzione S.p.A. ha indetto un bando per riprogettare la centrale con un focus sulla valorizzazione architettonica e del paesaggio. Si presuppone che nei prossimi mesi e anni la centrale Enel carbone di Fusina possa assumere un ruolo sempre più centrale proprio nell’ottica di diversificare le fonti strategiche.

Centrale Enel carbone Federico II di Cerano

In provincia di Brindisi, Puglia, per la precisione a Cerano, abbiamo poi la centrale Enel carbone “Federico II”. Si tratta di una delle centrali a carbone Enel e può contare su 3 unità produttive su 4 in attività. Si tratta di una centrale a carbone molto importante per capacità di produzione (2640 MW) e purtroppo anche per l’emissione di anidride carbonica.

Enel voleva convertire questa centrale a carbone al funzionamento con gas metano. Attualmente questa centrale ha un rendimento energetico del 40% (1000 MW), ma dopo la conversione Enel stima di portare la capacità a 1680 MW con un taglio delle emissioni fino al 50%.

Centrali a carbone Enel: Torrevaldaliga

La lista delle centrali a carbone Enel in Italia comprende, come abbiamo visto, anche la centrale di Torrevaldaliga Nord, vicino a Civitavecchia. Si tratta di una centrale a carbone che è stata definita da Legambiente come un pericolo per l’ambiente nel Lazio. Legambiente aveva anche chiesto di riconvertire questa centrale a carbone in un polo delle energie rinnovabili e non in una centrale a gas come era stato pianificato. Questa centrale ha attualmente una potenza produttiva di 1980 MW e produce in un anno 8,1 milioni di tonnellate di CO2. Si stima attualmente che questa centrale a carbone, da sola, possa coprire qualcosa come il 78% delle emissioni per la produzione energetica dell’intera Regione.

Centrali a carbone Enel: Vallegrande

La lista si completa con la già nominata centrale termoelettrica “Eugenio Montale” di Vallegrande in provincia di La Spezia. Questa centrale elettrica è gestita da Enel ed è stata inaugurata ben 60 anni fa con una potenza installata di 1845 MW. Per molti anni quella di Vallegrande è stata la centrale più grande d’Italia. Enel aveva richiesto di dismettere la centrale dal 1° gennaio 2021 ma aveva ricevuto il rifiuto dal ministero dello Sviluppo Economico.

Le centrali termoelettriche a carbone sono degli impianti industriali dove avviene la produzione di energia elettrica a partire dalla combustione di carbone. In sostanza il carbone viene bruciato per riscaldare l’acqua in un serbatoio generando del vapore che, altamente pressurizzato, farà girare le pale di una turbina collegata a un generatore di energia elettrica, l’alternatore. Il carbone comunque è un combustibile fossile come il gas naturale e il petrolio anche se è solido. Viene creato da resti di piante e organismi vegetali del passato che hanno subito dei processi fisico-chimici. Il carbone ha un alto potere calorifico e ancora oggi è una delle fonti principali di energia a livello globale.

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