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Può capitare davvero a tutti di dimenticarsi di pagare una bolletta della luce o gas. Gli impegni quotidiani di una vita sempre più frenetica rendono a volte difficile riuscire a essere sempre puntuali. Cosa succede se ci si dimentica una bolletta? Quando non si paga una bolletta della luce o gas di solito qualche giorno dopo la scadenza ci si vede recapitare una raccomandata del fornitore che contiene il sollecito di pagamento. Questo sollecito conterrà al suo interno una serie di informazioni utili come il termine ultimo per saldare, le modalità a carico del cliente per comunicare il pagamento e i costi legati alla sospensione eventuale del servizio e della riattivazione.
A differenza dei pagamenti in regola, in caso di pagamenti in ritardo sarà l’utente a dover informare il fornitore di aver provveduto a saldare la morosità. Insomma, nel caso ci si dimenticasse di pagare una bolletta luce o gas non si avrà subito la mancata erogazione di energia ma bisognerà comunque pagare degli interessi di mora sulle bollette non pagate che verranno calcolati in base ai giorni di ritardo e al tasso di riferimento fissato dalla BCE maggiorato del 3,5%.
Se quindi ci si chiede che cosa succede se ci si dimentica una bolletta, occorre sapere che il fornitore energetico potrà anche richiedere il pagamento delle spese postali relative all’invio del sollecito ma solo se non si tratta di una utenza del mercato libero, in questo caso i venditori potranno richiedere solo gli interessi di mora. Gli interessi di mora però non riguardano tutti ma solamente i cosiddetti cattivi pagatori, ovvero coloro che negli ultimi 365 giorni hanno pagato almeno due bollette in ritardo, anche se non consecutive. Chiaramente fanno eccezione le procedure di sospensione della fornitura comunicate entro i tempi previsti o il malfunzionamento eventuale del contatore. I buoni pagatori, ovvero coloro che sono stati sempre in regola con i pagamenti, per i primi 10 giorni dovranno pagare solo il tasso di interesse legale.
Per eseguire un sollecito di pagamento i fornitori dovranno però indicare con estrema chiarezza il termine ultimo per saldare le bollette energia non pagate relativa alla fornitura. L’importante è che venga sempre specificata la data in cui il termine è calcolato. Il termine ultimo in ogni caso non può mai essere inferiore a 20 giorni solari se viene calcolato dall’emissione della raccomandata da parte del venditore. Sarà invece inferiore a 15 giorni solari se viene calcolato dall’invio della raccomandata da parte del venditore e inferiore ai 10 giorni solari se viene calcolato dalla ricevuta di avvenuta consegna al cliente finale della comunicazione di costituzione in mora via PEC. Non finisce qui però in quanto la raccomandata dovrà indicare, oltre alle modalità di comunicazione del pagamento, anche il termine oltre il quale il venditore invierà al distributore la richiesta di sospensione della fornitura. Per capire cosa succede se ci si dimentica una bolletta, spesso i fornitori procedono con la riduzione della potenza fino al 15%, in questo modo sarà possibile comunque utilizzare l’elettricità per le attività quotidiane e si potrà provvedere al saldo. Dopo 15 giorni di riduzione della potenza, nel caso non venisse ancora formalizzato il pagamento, la fornitura verrà sospesa. Esistono comunque dei clienti che vengono definitivi “non disalimentabili” ai quali non è possibile togliere la fornitura luce e gas, stiamo parlando ad esempio di clienti legati a macchine salvavita.
Dopo la sospensione della fornitura a seguito di una o più bollette della luce e gas non saldate per ottenere la riattivazione bisognerà per forza di cose saldare prima quanto ancora in sospeso e poi inviare la richiesta di riattivazione al fornitore corredata della prova dell’avvenuto pagamento delle bollette non pagate. Una volta ottenuta l’attestazione di pagamento il venditore deve inviare la richiesta di riattivazione della fornitura al distributore il prima possibile, quest’ultimo poi avrà un giorno feriale a disposizione per riattivare in concreto la fornitura. Nei casi in cui la fornitura dovesse essere riattivata dopo i tempi previsti il cliente avrà diritto a un indennizzo automatico di 35 euro che diventerà di 70 euro entro il triplo del tempo previsto e di 105 superato il triplo. Cosa succede se ci si dimentica una bolletta dipende anche se ci si trova ancora nel mercato tutelato. In questo caso il costo per la sospensione e la riattivazione della fornitura in seguito a morosità si aggira intorno ai 26,76 euro più 23 euro per oneri amministrativi per la riduzione di potenza o per la sospensione della fornitura e 23 euro per il ripristino della fornitura. Gli utenti del mercato libero pagheranno invece solo il contributo fisso di 26,76 euro e l’eventuale addebito dei costi per la prestazione commerciale come indicato dai singoli contratti.
Per evitare problemi di sorta il consiglio è quello di effettuare la domiciliazione così da evitare ritardi. Si tratta di uno strumento molto utile che consente di automatizzare completamente i pagamenti permettendo così all’operatore di prelevare automaticamente dal conto il dovuto alle scadenze previste. Sono sempre di più quelli che scelgono proprio la domiciliazione bancaria per il pagamento delle utenze così da mettersi al riparo in modo certo dal rischio di dimenticarsi di pagare le bollette. Per non parlare del tempo risparmiato visto che il pagamento avverrà in modo del tutto automatizzato e si potrà quindi dire addio alle code all’ufficio postale. Per dimostrare l’avvenuto pagamento al fornitore bisognerà inviargli la ricevuta dello stesso, il consiglio comunque è quello di allegare sempre copia della ricevuta del pagamento effettuato così da mettersi al riparo da ogni possibile brutta sorpresa. Una volta capito cosa succede se ci dimentica una bolletta non resta che correre ai ripari proprio con la domiciliazione bancaria.
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