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Cosa c’è di meglio per fuggire dalla routine settimanale di trascorrere un paio di giorni in un ambiente familiare al di fuori dai soliti ritmi? La seconda casa è probabilmente la soluzione più adatta, nel momento in cui si è molto legati a un paese di mare, montagna o campagna. E’ comunque davvero molto importante sapere quale sia il costo energia elettrica seconda casa così da provare a evitare inutili sprechi.
Tuttavia, con l’acquisto di un altro immobile dovrete sobbarcarvi anche le spese legate al possesso e alla gestione di quest’ultimo. Tra i fattori sui cui si può risparmiare maggiormente troviamo le utenze a consumo, come il gas o la luce. Ma qual è il costo energia elettrica seconda casa? E come è possibile individuare la tariffa di energia che meglio si adatta alle nostre esigenze?
Come potrete facilmente intuire, nel momento in cui ci si addentra nel mare della burocrazia e dei contratti per immobili è molto facile perdersi. Intanto è necessario capire le differenze a livello legale e individuare le linee guida per identificare il costo energia elettrica seconda casa più conveniente; poi occorre raccogliere le varie opzioni e fare un confronto delle tariffe della luce sulla seconda casa.
La tipologia di contratto maggiormente utilizzata in passato era quella progressiva: all’aumento dei consumi corrispondeva un proporzionale incremento dell’importo da pagare. Sebbene possa sembrare un modello ragionevole, questa suddivisione delle spese andava spesso a danno delle famiglie con molti figli, poiché l’utilizzo dell’energia non rispecchiava l’effettivo potere d’acquisto e la disponibilità economica degli utilizzatori. Questa constatazione, ha portato i principali fornitori a proporre sempre più offerte luce per la seconda casa e, a maggior ragione, per la prima.
Fino alla fine del 2016 i due principali tipi di tariffe elettriche erano denominati D2 e D3. Queste tipologie erano state decise dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti (ARERA) ed erano destinate agli utenti domestici. La tariffa D2, rispetto alla D3, aveva due vincoli principali: era destinata solamente agli utenti con una residenza anagrafica e prevedeva un tetto di consumo non superiore ai 3 kW. Nel momento in cui anche una sola di queste condizioni non veniva rispettata, era obbligatorio passare alla tariffa D3. Fortunatamente, la distinzione tra le due poteva essere individuata facilmente: sulla bolletta, alla D2 era associata la voce “utenza domestica residente”, alla D3 la voce “utenza domestica non residente”. Ne deriva come il miglior contratto luce per seconda casa dovesse avere una tariffa D3 molto vantaggiosa.
A partire dal primo gennaio 2017, la situazione si è semplificata da molti punti di vista. Le due tipologie (D2 e D3) sono state sostituite dalla TD, che da un lato ha permesso di risparmiare molto alle famiglie numerose, ma, dall’altro, ha aumentato il costo energia elettrica seconda casa. La modifica principale, oltre allo snellimento burocratico, è stata il superamento della tariffa progressiva. A cambiare sono stati anche i corrispettivi tariffari, che oggi non sono più differenziati in base a scaglioni di consumo né tra utenti residenti e non residenti. Naturalmente, questo non significa che non ci siano delle offerte luce per la seconda casa più convenienti di altre!
Parlando di numeri, proviamo a fare un confronto delle tariffe luce sulla seconda casa per un casolare di campagna e una casa vacanze a uso stagionale.
Nel primo caso, la bolletta TD vedrà purtroppo un incremento del 32% nella spesa in bolletta, dovuto alla quota fissa di 135€ degli oneri di sistema, non compensati dall’abbassamento della quota variabile del trasporto e della gestione del contatore.
Nel secondo caso, la tariffa luce seconda casa a uso stagionale avrà un rincaro del 29% sul totale della bolletta, dovuto alla quota di 135€ come nel caso precedente.
Una volta individuate le tipologie di spesa, a prescindere dal fatto che riguardino il costo energia elettrica seconda casa o per la prima, andiamo a vedere quali saranno le voci a cui dovrete fare riferimento per una corretta gestione dell’energia e il conseguente risparmio.
I rincari costringono gli utenti a valutare soluzioni più o meno convenienti per abbassare le bollette. Al di là delle offerte luce per la seconda casa, esistono delle agevolazioni fiscali? E ancora: è necessario pagare un secondo canone?
Alla prima domanda siamo costretti a dare una risposta negativa: per le seconde case non è prevista nessuna agevolazione fiscale. Eventuali bonus energetici sono previsti solo per la prima casa, per cui per le tariffe sull’energia elettrica per la seconda casa la questione non si pone a priori.
Per il canone Rai, invece? Buone notizie, il Canone è incluso in automatico nelle bolletta luce delle utenze domestiche residenti. Pertanto, essendo l'utenza delle seconde case solitamente un'utenza non residente, il Canone Rai non viene automaticamente considerato nel costo energia elettrica seconda casa.
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