Cos'è Gazprom e come funziona in Italia

In Luce e gas
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Le forniture di gas sono a dir poco essenziali nella nostra vita quotidiana in quanto ci permettono di cucinare cibo e, soprattutto, di scaldarci nei mesi invernali. In questo senso capita molto spesso di sentir parlare di Gazprom, un colosso energetico russo che è parzialmente controllato dallo Stato russo e che ha sede a San Pietroburgo.

Gazprom è una azienda leader nel settore che ha vendite annuali che superano i 120 miliardi di dollari. Questi dati rendono Gazprom la più grande azienda di gas naturale quotata in borsa e la quarantesima al mondo per fatturato. Manco a dirlo Gazprom gas è anche la prima società russa per fatturato a oggi. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire che cos’è esattamente Gazprom e perché è così importante per quanto riguarda il settore energetico.

Gazprom: un po' di storia

Cominciamo a spiegare il nome di quest’azienda, Gazprom, che è una combinazione tra le parole russe “Gazovaja” e “Promyslennost”, ovvero industria del gas. Tanto per far comprendere l’importanza di questa azienda per quanto riguarda il gas basti pensare che Gazprom si intesta qualcosa come il 70% della produzione russa di gas naturale. Non solo, questa azienda a partecipazione statale ha anche delle riserve di gas che ammontano a 18.991 km³. Per far capire meglio il ruolo giocato da Gazprom nel mondo energetico globale si stima che l’azienda russa controlli qualcosa come il 18% delle riserve mondiali di gas conosciute.

Sempre per far capire l’importanza di Gazprom nello scacchiere mondiale dell’energia si consideri che, secondo alcune stime, Gazprom conti di qualcosa come 119 miliardi di barili di petrolio ponendosi subito dopo l’Arabia Saudita (263 miliardi di barili) e l’Iran (134 miliardi di barili) come il maggior possessore di petrolio e petrolio equivalente in gas naturale.

Gazprom Italia ed Europa

In quanto legata a doppio filo a Mosca, Gazprom ha anche un peso geopolitico molto importante del quale è necessario tenere conto. A partire dal 2004 Gazprom è divenuto l’unico fornitore di Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Finlandia, Estonia, Lituania, Lettonia, Moldavia e Slovacchia. Non solo, Gazprom fornisce anche il 97% del gas naturale della Bulgaria, l’89% dell’Ungheria, l’86% della Polonia, i tre quarti della Repubblica Ceca, il 67% della Turchia, il 65% dell’Austria, il 40% della Romania, il 36% della Germania, il 27% dell’Italia e il 25% della Francia.

Si consideri anche circa i tre quarti dell’Ue ottiene qualcosa come il 25% delle forniture di gas da Gazprom, da qui si può plasticamente toccare con mano il ruolo che riveste nell’ambito energetico globale. Quando si parla di Gazprom Italia forniture domestiche e business dipendono quindi indirettamente già dal gas di questa compagnia.

Inoltre Gazprom può contare su un sistema di condutture unico al mondo che conta oltre 158200 Km. Come è facilmente intuibile un gigante di questo tipo ha espanso i suoi interessi anche al di fuori del settore energetico andando a interessarsi anche si banche, assicurazioni, società agricole e di costruzioni.

Gazprom gas: cosa altro sapere

Gazprom nel 2006 aveva qualcosa come 270 miliardi di dollari di capitalizzazione azionaria e si era quindi classificata a un lusinghiero terzo posto a livello mondiale. Nel corso degli ultimi 15 anni inoltre, il colosso energetico russo ha investito cifre ingenti nel mondo del calcio divenendo proprietario di squadre come Zenit San Pietroburgo e sponsor di club come Chelsea, Schalke 04, Stella Rossa e della UEFA Champions League.

Gazprom e rincari del gas: tutte le informazioni

Negli ultimi anni abbiamo assistito a diverse dispute energetiche tra Russia e Ucraina, cosa che ha convinto l’Europa di essere troppo dipendenti, per quanto riguarda le forniture gas, da Mosca. Nel 2009 molti paesi europei erano rimasti letteralmente a secco a causa di una disputa sui prezzi avvenuta tra Gazprom e Naftogaz, ovvero la società nazionale ucraina di gas e petrolio. Anche nel 2014, a seguito della guerra civile a Kiev, la questione dell’approvvigionamento gas per l’Europa è tornata di attualità e si è assistito a un taglio delle esportazioni russe in Ucraina e in Europa. Tutto ciò ha convinto l’Ue a ripensare alla propria sicurezza energetica.

Nella fattispecie, con il regolamento Ue n.517/2014 del Parlamento europeo, l’Ue ha riconsiderato la sua politica energetica anche tenendo conto dell’esigenza di affrontare i cambiamenti climatici. Secondo questo nuovo regolamento adottato si cerca di eliminare l’uso di gas ovunque possibile nell’ottica di limitare le emissioni. Uno dei motivi che hanno causato il rincaro dei prezzi energetici in Europa negli ultimi mesi comunque andrebbe ricercato nel cosiddetto “prezzo marginale” che viene utilizzato in gran parte delle borse europee.

Per prezzo marginale intendiamo un meccanismo che, ogni giorno, fissa il costo dell’elettricità incrociando domanda e offerta. Questo significa che, dopo aver stabilito un punto di partenza, i vari produttori dovranno indicare quanta elettricità potranno fornire e a quale prezzo. Il problema del prezzo marginale è che tutti i produttori sono tenuti a ricevere il valore di quanto fornito al prezzo massimo. Questo significa che se le rinnovabili possono offrire l’energia a prezzi bassi, con il gas naturale il prezzo dell’elettricità aumenterà.

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