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La necessità di scaldarsi, come ogni anno, si fa sentire soprattutto a ridosso dei mesi più freddi. I recenti avvenimenti geopolitici hanno aumentato l’incertezza per quanto riguarda le importazioni di gas naturali, da cui la necessità di ripensare il modo di scaldarsi. Esistono infatti dei riscaldamenti elettrici a basso consumo che possono risultare particolarmente utili in tutta una serie di situazioni. Con un riscaldamento elettrico basso consumo è teoricamente possibile riscaldare la propria casa senza utilizzare termosifoni e gas.
Prima di delineare le caratteristiche per trovare il migliore riscaldamento elettrico a basso consumo, ricordiamo che stiamo parlando di una soluzione green che consente di scaldare gli ambienti domestici, senza rinunciare a fare qualcosa per l’ambiente. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire quali sono e come funzionano i riscaldamenti elettrici a basso consumo.
Il gas naturale non è l’unico modo che abbiamo per poter godere di ambienti riscaldati e confortevoli anche nei mesi invernali. Esistono delle alternative valide, si pensi ad esempio alla legna o al GPL. In questi casi però è necessario avere a disposizione una canna fumaria e non si tratta di soluzioni proprio sostenibili dal punto di vista del rispetto dell’ambiente.
I riscaldamenti elettrici a basso consumo sono una possibile soluzione disponibile da non sottovalutare. Il modello classico prevede che il calore venga ceduto all’ambiente ogni volta che la corrente riscalda l’aria dopo essere passata su una resistenza.
Abbiamo una vasta gamma di riscaldamenti elettrici a basso consumo tra cui scegliere e l’aria che viene riscaldata dalla resistenza viene ceduta nella stanza in cui si trovano i radiatori mediante una ventola. Il miglior riscaldamento elettrico a basso consumo, sotto diversi punti di vista, potrebbe essere quello con i cosiddetti radiatori svedesi.
Stiamo parlando di una specifica tipologia di termosifone elettrico, ovvero un termoconvettore a basso consumo, ma privo di ventole, la cui parte riscaldante si trova direttamente nel radiatore. Ma come funziona, esattamente, questa specifica tipologia di riscaldamenti elettrici a basso consumo?
Ma come funzionano esattamente i riscaldamenti elettrici a basso consumo di tipo svedese? In questo caso il funzionamento si basa sul moto convettivo naturale per cui l’aria calda nel radiatore sale ed esce aspirando aria fredda dal basso.
A questo punto, l’aria calda si propaga nella stanza in modo uniforme anche grazie all’assenza di ventole. In questo caso possiamo tranquillamente paragonare il funzionamento di questi riscaldamenti elettrici a basso consumo di tipo svedese con quello di un climatizzatore d’aria.
Ovviamente con questi riscaldamenti elettrici a basso consumo di tipo svedese si avrà anche un termostato che accede o spegne il radiatore valutando lo scarto tra temperatura dell’aria in entrata e quella impostata dall’utilizzatore.
Grazie a questo accorgimento diventa possibile ridurre in modo anche significativo il consumo di energia elettrica. Ma i vantaggi collegati all’uso dei riscaldamenti elettrici a basso consumo non finiscono qui, i radiatori elettrici infatti non bruciano ossigeno e quindi non seccano l’aria circostante. Non solo, non sollevano polvere e riescono anche a distribuire in modo omogeneo l’aria calda.
Questa specifica tipologia di riscaldamento elettrico basso consumo, inoltre, non necessita di alti costi di manutenzione. Per quanto riguarda questo riscaldamento elettrico a basso consumo prezzi e spesa iniziale non sono alti, si parla di una cifra che oscilla, a seconda dei casi, tra i 200 e i 400 euro. Chiaramente il costo viene anche influenzato dalla grandezza del dispositivo.
Quando parliamo di riscaldamento elettrico a basso consumo prezzi e modalità di installazione cambiano anche molto di caso in caso. Sin qui abbiamo parlato delle caratteristiche e del funzionamento dei riscaldamenti elettrici a basso consumo, ma esistono anche delle alternative reali?
La risposta è affermativa anche se cambia la fonte di alimentazione. Le alternative ai radiatori svedesi, infatti, trasmettono il calore pe irraggiamento e possono essere alimentate da pompa di calore, caldaia tradizionale, impianto fotovoltaico o da un impianto solare termico.
Oltre al riscaldamento a pavimento elettrico, ad esempio, abbiamo anche quello a parete. In questo caso stiamo parlando di un impianto invisibile e silenzioso che funziona trasformando l’energia prodotta in calore a contatto con corpi e superfici. La gestione del calore con questa tipologia di riscaldamento è controllabile, stessa cosa si può dire anche di temperatura e di orario di accensione e di spegnimento.
Scegliere questo sistema significa uniformare la temperatura e non produrre emissioni nocive, il tutto senza bisogno eccessivo di manutenzione. Altra valida alternativa al riscaldamento elettrico a pavimento o a parete è il riscaldamento elettrico a battiscopa. In questo caso viene installato direttamente all’interno del battiscopa e può utilizzare tre differenti modalità di riscaldamento: elettrica, ad acqua o mista.
Infine, come alternativa ai riscaldamenti elettrici a basso consumo abbiamo anche quello a soffitto in cui l’impianto viene ricoperto con un contro-soffitto in cartongesso. Con questa tipologia di impianto, il calore passa dalla superficie più calda a quella più fredda. Difficile dire esattamente quale sia il miglior riscaldamento elettrico a basso consumo, conviene toccare con mano i punti di forza di ciascuna soluzione per poi scegliere quella più adatta alle proprie, specifiche, esigenze.
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