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L’accensione del riscaldamento centralizzato avviene il 15 ottobre, una data fatidica che le famiglie italiane cerchiano in rosso sul calendario. L’estate è ormai alle porte e, come ogni anno, le famiglie italiane devono fare fronte all’arrivo dell’inverno e quindi al calo considerevole delle temperature che ne seguirà. Al fine di non farsi trovare impreparati in vista dell’accensione riscaldamento centralizzato è bene informarsi sui vari regolamenti condominiali e attenersi a limiti e orari previsti dalle normative. Ad esempio tutti coloro che vivono in condomini dovranno attenersi per forza di cose agli orari di accensione e spegnimento disciplinati per legge. Dal 31 dicembre 2016 infatti gli appartamenti che si trovano in condomini dotati di riscaldamento centralizzato sono obbligati per legge all’utilizzo di valvole termostatiche su tutti i termosifoni. I trasgressori potrebbero essere puniti con multe molto salate che, in alcuni casi, possono arrivare anche a 2500 euro. La zona di residenza chiaramente incide sul numero di ore in cui sarà possibile l’accensione del riscaldamento centralizzato, occorre quindi informarsi per tempo. Il regolamento nazionale in termini di riscaldamento è stato approvato per esigenze di risparmio energetico e stabilisce la durata giornaliera di accensione dei riscaldamenti. Sarà invece il regolamento di condominio a determinare nel dettaglio l’orario di accensione riscaldamento centralizzato e spegnimento dei termosifoni. Ovviamente questo vale solamente per quei condomini che sono dotati di riscaldamento centralizzato.
Sulla base del D.P.R. 412/1993 sono state fissate regole precise in materia di riscaldamento centralizzato che fissano dei limiti per l’accensione dei termosifoni nelle unità condominiali singole. Facendo un esempio concreto l’art.2 del D.P.R. ha suddiviso il territorio italiano in 6 differenti zone geografiche. A ogni zona è stata assegnata una durata massima di accensione del riscaldamento centralizzato prendendo come riferimento l’unità di misura “grado/giorno”, ovvero la somma delle differenze positive tra temperatura convenzionale e temperatura media esterna giornaliera. Con gradi giorno quindi si intendono delle unità di misura che suggeriscono il fabbisogno termico per il riscaldamento delle diverse abitazioni sulla base dell’ubicazione geografica. Ovviamente questi limiti di orario non sono sempre fissi ma potranno essere superati in caso di situazioni climatiche straordinarie. Attenzione però perché questi limiti potranno essere superati solo per un massimo della metà di quella consentita a pieno regime. Spetterà eventualmente solo al Sindaco di un centro urbano decidere eventuali modifiche per il calendario, decidendo ad esempio di posticipare la data di spegnimento del riscaldamento in caso di perturbazioni troppo gelide e prolungate.
Ci sono però anche alcuni impianti che non hanno limitazioni di orario, si parla ad esempio di impianti che consentono la contabilizzazione del calore grazie a una centralina climatica dotata di cronotermostato. Inoltre quanto si parla di accensione riscaldamento centralizzato bisogna ricordare che, a partire dal 30 giugno 2017, è stato fissato l’obbligo per i condomini e gli edifici polifunzionali di contabilizzare i consumi di riscaldamento secondo la norma tecnica UNI 10200 aggiornata alla versione 2018. Tale norma serve a ripartire in modo corretto tutte le spese per riscaldamento e acqua calda sanitaria negli edifici serviti da una o da più centrali termiche.
Tale obbligo prevede la contabilizzazione, ovvero l’installazione di ripartitori sui radiatori, la termoregolazione, ovvero l’installazione delle valvole termostatiche sui radiatori, e le nuove tabelle millesimali che andranno adeguate alla nuova norma UNI 10200. Non solo, bisognerà anche provvedere alla suddivisione dei consumi e delle spese prestando maggiore attenzione al prospetto consuntivo per il riscaldamento. Questa nuova norma ha così significato un cambiamento epocale sulla gestione del servizio di riscaldamento, in particolare per quanto riguarda i condomini. Oggi possiamo quindi sostenere che con la contabilizzazione del calore ogni condominio può pagare solo quello che effettivamente consuma, di conseguenza la bolletta verrà calcolata sulla base dell’effettivo riscaldamento fornito a ogni unità abitativa. Insomma, negli ultimi anni la contabilizzazione del calore ha garantito una sorta di rivoluzione nel settore energetico in quanto si tratta anche di un’operazione che possiamo definire di efficientamento energetico in quanto va a migliorare il rendimento di regolazione dell’impianto riducendo sensibilmente i consumi. La norma UNI 10200 indica anche quali sono i metodi di ripartizione dei consumi, ovvero come suddividere i costi per la quota involontaria e per quella volontaria.
Quando si parla di riscaldamento centralizzato accensione si sente sempre più spesso parlare anche di obbligo di diagnosi energetica per i condomini. Questo obbligo permette di ripartire i consumi del riscaldamento secondo la norma UNI 10200 ma la ripartizione della quota fissa con il calcolo della tabella millesimale viene prodotta solo a seguito di una diagnosi energetica. Per eseguire questa diagnosi energetica bisogna eseguire un sopralluogo dell’edificio, della centrale termica e degli appartamenti. Il sopralluogo servirà a finalizzare le caratteristiche termofisiche dell’involucro e le prestazioni dei sistemi di distribuzione ed emissione del calore. Quando si accende il riscaldamento centralizzato è sempre bene essere a conoscenza di tutte le normative altrimenti si potrebbe andare incontro a spiacevoli sanzioni.
In sostanza possiamo quindi dire che il sistema centralizzato con contabilizzazione prevede diversi vantaggi come un minor consumo energetico, la possibilità di accendere il riscaldamento in qualsiasi orario e senza limitazioni e infine il risparmio cospicuo per quanto riguarda i costi di manutenzione.
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