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Vi è mai successo di dover effettuare una contestazione bolletta gas? Si tratta di un'evenienza che, per quanto spiacevole, a volte può capitare. Quando si riceve una bolletta del gas particolarmente salata che proprio non ci si aspettava e che non si reputa corretta, si ha il diritto di presentare reclamo e contestazione all’Autorità competente. Ma come si effettua una procedura di questo genere? A chi rivolgersi per contestare una bolletta e attraverso quale canale di comunicazione?
Chi ha non ha mai avuto problemi di questo genere si trova comprensibilmente un po' spaesato e non sa che iter seguire nel momento in cui decide di avanzare un reclamo. Fortunatamente, la procedura non è così difficile come si potrebbe temere: occorre sapere che, a partire dal 1° gennaio 2018, sono state introdotte alcune interessanti novità che sicuramente agevoleranno la vita di coloro che vogliono presentare istanza di reclamo, velocizzando e semplificando notevolmente le procedure.
Siete pronti? In questo articolo chiariremo ogni dubbio su come contestare una bolletta del gas!
Prima di vedere in che modo si fa una contestazione della bolletta del gas, cerchiamo di capire in quali casi è legittimo avanzare un reclamo. Possono esserci vari motivi alla base di una necessità di questo tipo.
Quelli principali che spingono gli italiani a voler presentare istanza di reclamo sono la presenza di una duplice fatturazione (a volte può capitare, nel momento in cui si cambia distributore), l’attivazione di servizi od "offerte" non richiesti da parte dell’utente e, per finire, dei costi troppo elevati in bolletta che non ci si spiega, considerate le proprie abitudini di consumo e l'importo solitamente ricevuto nelle precedenti bollette.
Vi riconoscete in una di queste situazioni? In tal caso potete avanzare un reclamo. Ricordiamo però che non si può attuare la procedura di richiesta di avvio della contestazione bolletta gas qualora fossero presenti controversie inerenti procedure fiscali o tributarie o problematiche relative al recupero crediti (questi sono gli unici casi in cui di fatto non è possibile procedere con la contestazione).
Vediamo quindi come muoversi per effettuare contestazione bolletta gas. Anzitutto, prima di avanzare formalmente il reclamo, si può provare semplicemente a telefonare alla società per spiegare le proprie ragioni e chiedere chiarimenti sulla bolletta che si vorrebbe contestare. Eventualmente, se si preferisce, si può fissare un appuntamento per parlare di persona con un operatore. Qualora non si risolva nulla in questo modo (ad esempio perché non si è convinti delle risposte fornite o non le si ritiene corrette), bisogna necessariamente procedere formalmente scrivendo la contestazione e inviandola per raccomandata A/R al proprio distributore di gas. Si tratta di una vera e propria lettera in cui occorre spiegare con precisione il motivo del reclamo, fornendo tutti i dati necessari: non solo quelli relativi agli importi contestati, ma anche, oltre al nome dell'intestatario dell'utenza, l'indirizzo di fornitura e il codice utente della bolletta del gas. Alla lettera va allegata anche una copia della bolletta contestata.
Cosa succede a questo punto? Entro 40 giorni la società distributrice deve rispondere alla vostra contestazione bolletta gas: nel caso in cui riconosca di aver commesso un errore, l'ente gestore è tenuto a versarvi l'importo che avete pagato in eccedenza (questo deve avvenire entro 90 giorni).
Se invece la vostra contestazione della bolletta del gas non viene accolta, lo step successivo consiste nel rivolgersi allo Sportello per il Consumatore di Energia dell'AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas): si tratta dell'organo competente in fatto di contestazioni e reclami da parte degli utenti. Potete rivolgervi ad esso chiamando il numero verde 800.166.654 oppure scrivendo una e-mail a reclami.sportello@acquirenteunico.it. Sappiate però che l'AEEG non ha il potere di farvi riavere l'eccedenza pagata in bolletta: ha solo facoltà di sanzionare la società.
Per ottenere ciò che vi spetta, quindi, avete a disposizione un'altra possibilità: la conciliazione. Questo passaggio consiste in un'udienza durante la quale una terza persona (il conciliatore) cercherà di mediare fra voi e la società distributrice, provando a trovare un accordo che soddisfi entrambi. Per fissare l'udienza dovrete rivolgervi ad un ufficio di conciliazione e arbitrato fra associazioni di consumatori e società di gestione.
La nuova normativa introdotta dal 1° gennaio 2018, oltre a velocizzare l'iter per la presentazione della contestazione, ha consentito anche di limitare l’intervento dell’apposito giudice (tutta la procedura risulta così molto più snella). Ovviamente la presenza del giudice è garantita, ma entra in gioco solo se tutti i tentativi che occorre effettuare antecedentemente (ovvero la segnalazione alla compagnia fornitrice di gas e la conciliazione obbligatoria) non hanno dato gli effetti sperati. In tal caso, entro trenta giorni dal termine del tentativo di conciliazione, qualora non avesse prodotto risultati, si può intraprendere la strada legale: bisognerà quindi denunciare la società e citarla in giudizio di fronte al Giudice di Pace.
Occorre inoltre segnalare che il termine massimo è di 120 giorni, per la conclusione del procedimento: ovvero, dal momento in cui si presenta la segnalazione alla propria compagnia erogatrice di gas, alla contestazione obbligatoria, alla richiesta di intervento da parte del giudice e la sua sentenza definitiva, non possono passare più di 120 giorni di calendario.
Un ultimo consiglio: se avete intenzione di procedere con una contestazione della bolletta gas perché l'importo vi sembra eccessivamente alto, prima di intraprendere l'iter che abbiamo appena visto è forse il caso di valutare attentamente se l'offerta che avete stipulato con il distributore è veramente conveniente.
Nel caso non lo sia, è forse arrivato il momento di cambiare gestore! Per risparmiare e ricevere bollette meno salate confrontate le varie offerte del gas usando il nostro comparatore di tariffe!
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