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La richiesta di un mutuo per immobili a scopo non abitativo può essere effettuata per estinguere un finanziamento per l’acquisto di un locale sfruttabile a scopo commerciale. Questa tipologia di mutuo è spesso accesa da imprenditori o commercianti, in alternativa all’affitto del negozio e permette all’impresario di capitalizzare sulla propria attività e monetizzare al massimo le proprie spese. Un mutuo per immobili a scopo non abitativo è molto diverso da quello a uso abitativo e rientra nella categoria di prestito personale finalizzato. Questo tipo di mutuo presenta caratteristiche molto diverse rispetto al mutuo per l’acquisto della prima casa, stiamo parlando di loft, uffici, negozi, fabbricati industriali, commerciali e artigianali.
Chiaramente il mutuo immobili ad uso non abitativo per locali a scopo commerciale necessita una documentazione diversa. Occorrerà ad esempio conferire testimonianza del proprio reddito tramite la presentazione di un contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata non inferiore all’estinzione del mutuo. È necessario anche presentare la documentazione completa relativa all’immobile che siete in procinto di acquistare. Quando ci si rivolge a una banca per l’acquisto di un immobile non a uso abitativo bisognerà infatti presentare una documentazione molto diversa rispetto al normale e anche le politiche legate al recupero capitale cambiano se si parla di mutuo per immobili a scopo non abitativo. Sarà anche necessario presentare il rapporto LTV (Loan to Value, ovvero il valore espresso in percentuale del rapporto tra capitale richiesto e valore di mercato dell’immobile da acquistare) in base alla destinazione d’uso dell’immobile e la documentazione dell’immobile da mutuare.
Quando si accende un mutuo per immobili a scopo non abitativo esiste un valore di riferimento chiamato LTV che viene espresso in percentuale e serve a indicare il rapporto tra capitale richiesto e il valore di mercato dell’edificio da acquistare. Quando si sottoscrive l’ipoteca, il LTV rappresenta in sostanza la garanzia per la restituzione del capitale erogato dall’istituto creditizio. Si tratta di un valore pari a circa il 50-70% a differenza del mutuo tradizionale che copre l’80% dell’immobile da acquistare.
Questa tipologia di capitalizzazione è definita in termini economici come un finanziamento finalizzato, per questo motivo gode di un tasso inferiore rispetto a quello di un mutuo per l’acquisto di una prima casa, ma subisce alcune restrizioni alle quali bisogna prestare particolare attenzione. L’immobile infatti non può essere ceduto o alienato per un periodo di tempo definito secondo contratto, tantomeno è possibile modificare la destinazione d’uso del locale, qualora ciò non venisse osservato si potrebbe incorrere a salate penali e la restituzione totale del finanziamento.
Chiaramente se parliamo di un mutuo per immobili a scopo non abitativo allora si potrà avere un piano di ammortamento che non potrà superare i 20 anni. Non solo, il capitale da erogare varia a seconda delle garanzie offerte dal soggetto richiedente. Queste rate hanno una cadenza semestrale così da poter dare più tempo al soggetto mutuario di procurarsi il capitale richiesto. Il mutuo per l’acquisto di un immobile a uso non abitativo si avvale quasi sempre di un tasso di interesse fisso e il cliente sarà quindi sempre chiamato a pagare una rata costante nel tempo. Quando si sottoscrive un contratto di un mutuo per immobili a scopo non abitativo non si potrà cedere l’edificio mutuato e non sarà consentito cambiare la destinazione d’uso per un periodo definito in sede di contratto. Se si verificasse il cambio d’uso l’istituto di credito potrebbe anche richiedere che il capitale erogato venga restituito assieme al pagamento di una penale.
Una possibile alternativa al mutuo per immobili a scopo non abitativo può essere richiesta da un soggetto con partita Iva. In questo caso il contratto potrà essere stipulato con un leasing immobiliare così da ridurre i costi di acquisto dell’edificio in un arco di tempo minimo di 18 anni. Con questa tipologia di leasing immobiliare il finanziamento potrebbe arrivare a coprire fino al 100% del valore dell’immobile e non sarà necessario sottoscrivere una ipoteca. I contratti stipulati dal 1° gennaio 2014 hanno visto alcune variazioni fiscali. Ad esempio la riduzione dei canoni di leasing a favori di immobili destinati all’attività lavorativa, è di 12 anni, e questo sia per le piccole e medie imprese, sia per lavoratori autonomi e professionisti. Circa il mutuo immobile commerciale poi è stata introdotta l’imposta di registro del 4% sulla cessione dei contratti leasing. Questa imposta verrà calcolata sulla somma stabilita dal contratto. In caso di riscatto dell’immobile l’imposta di registro sarà maggiore per l’importo dei canoni ancora da pagare. E’ sempre bene ricordare anche che un mutuo per immobili a scopo non abitativo non può avere una durata del contratto superiore alla durata del contratto di lavoro.
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