Cos'è e come funziona il processo di decarbonizzazione

In Risparmio energetico

Di questi tempi si sente spesso parlare di decarbonizzazione, spesso a sproposito. Ma di che cosa si tratta realmente? Cominciamo con il dire che recentemente (marzo 2020) l’Ue ha presentato il Green Deal europeo e ha fissato tutta una serie di obiettivi per poter raggiungere la cosiddetta neutralità climatica entro il 2050. Decarbonizzazione e fonti rinnovabili occupano da tempo il dibattito internazionale relativo a futuro dell’energia, ma in che consiste il processo di decarbonizzazione? Nei prossimi paragrafi faremo il punto e cercheremo così di rispondere a tutte le domande più frequenti circa la decarbonizzazione e le tecnologie coinvolte.

Decarbonizzazione significato: cosa sapere

Il processo di decarbonizzazione indica il processo di eliminazione delle emissioni di anidride carbonica che derivano dall’uso di combustibili fossili. L’effetto serra infatti rappresenta un rischio molto elevato per il futuro del nostro mondo e in tanti scienziati hanno già da tempo sottolineato l’importanza della decarbonizzazione per abbattere le emissioni inquinanti. In ambito industriale si parla di decarbonizzazione quando delle imprese applicano misure per la riduzione delle emissioni di CO2, oppure nel caso in cui vengono predisposte conversioni di attività che producono CO2 in attività meno impattanti dal punto di vista dell’inquinamento. I processi di decarbonizzazione vanno inseriti tutti all’interno dell’insieme di azioni che le aziende sono chiamate ad attuare nell’ottica del raggiungimento della cosiddetta “carbon neutrality”. Con questo termine si indica il bilanciamento tra emissioni residue e attività di rimozione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera con l’obiettivo, appunto, di neutralizzare le emissioni. Ciò che si deve capire circa il processo di decarbonizzazione è che le emissioni che non si possono ridurre dovranno essere “compensati”. Questo che cosa significa? Semplice, che bisogna utilizzare crediti di carbonio derivanti da progetti a impatto positivo per ridurre l’impatto delle attività. Le aziende che intendono intraprendere un processo di decarbonizzazione dovranno per forza di cose utilizzare fonti di energia rinnovabile a basso impatto ambientale come il GNL, ovvero il gas naturale liquefatto che si produce sottoponendo il gas naturale a fasi di raffreddamento e condensazione. Dopo l’estrazione il gas naturale viene liquefatto tramite un processo di raffreddamento che consente di ridurne anche il volume. Questo GNL è prezioso in quanto consente alle aziende di ridurre le emissioni anche della mobilità. Si tratta in sostanza di un combustibile che potrebbe rappresentare una alternativa concreta a benzina e diesel.

Decarbonizzazione: a che cosa serve

Dopo che abbiamo chiarito che la decarbonizzazione consiste nella riduzione nel tempo del rapporto tra emissioni gas e quantità di energia consumata nello stesso arco di tempo, cerchiamo ora di capire come si può realizzare in concreto. La decarbonizzazione può essere conseguita utilizzando fonti fossili con minor contenuto di carbonio, ad esempio andando a prediligere il gas naturale al posto del carbone. Molti paesi invece hanno preferito procedere verso decarbonizzazione utilizzando le fonti rinnovabili come biomasse, fotovoltaico ed eolico. L’obiettivo della decarbonizzazione, come abbiamo visto, è la cosiddetta carbon neutrality. Questo obiettivo potrebbe essere conseguito anche con tecnologie moderne che impediscono il rilascio di anidride carbonica in atmosfera mediante sistemi di depurazione.

Decarbonizzazione: i vantaggi

Ma quali sono i vantaggi concreti che si possono conseguire mediante la decarbonizzazione energetica? Per prima cosa abbiamo la possibilità di conseguire il contributo al raggiungimento della Carbon neutrality mediante l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050. I diversi Paesi spesso dedicano alla decarbonizzazione dei piani specifici anche perché tramite la decarbonizzazione si possono ottenere vantaggi importanti nell’ambito economico e dell’indipendenza energetica. Secondo diversi esperi la decarbonizzazione potrebbe permettere di creare decine di migliaia di posti di lavoro nel settore energetico e potrebbe consentire di finanziare la transizione con i risparmi della mancata importazione di combustibili fossili. Per quanto riguarda i vantaggi economici della decarbonizzazione invece, secondo diverse stime si potrebbe progressivamente ridurre il costo complessivo dell’energia elettrica. Il contributo delle tecnologie per raggiungere l’obiettivo emissioni zero è rilevante ogni giorno di più. Attualmente si sta anche lavorando a processi sempre più avanzati di separazione di CO2 prodotta nella trasformazione dei combustibili fossili e di confinamento della stessa. Non solo, al giorno d’oggi vi sono tecnologie specifiche per la decarbonizzazione che consentono un maggiore assorbimento di CO2 da parte dell’ecosistema. Insomma, anche se ci sembra un obiettivo lontano e forse irraggiungibile, anche solo passare dai combustibili fossili alle rinnovabili potrebbe avvinare sempre di più l’obiettivo della decarbonizzazione. In un futuro prossimo potrebbero essere disponibili dei sistemi efficaci per l’accumulo di energia che renderanno ancora più concreto l’obiettivo della decarbonizzazione.

Decarbonizzazione e accordi di Parigi

L’accordo di Parigi prevede che, a partire dal 2020, vi sia una decisa accelerazione della transizione energetica per arrivare nel 2050 all’obiettivo ambizioso della decarbonizzazione integrale di energia, trasporti ed edilizia. Per quanto si tratti di un accordo decisamente molto ambizioso è anche vero che i cambiamenti climatici hanno ormai reso sempre più importante la necessità di comprendere l’importanza di intraprendere con decisione un processo di decarbonizzazione.

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