Come misurare il consumo tramite l'impronta ecologica

In Risparmio energetico

Si sente sempre più sesso parlare di impronta ecologica, ma sappiamo esattamente cosa sia, come calcolarla e misurarla, e soprattutto come ridurre l’impronta ecologica al fine di far stare meglio la nostra amata Terra? Per dare una definizione il più precisa possibile su cos’è l’impronta ecologica, possiamo dire che è uno speciale indicatore il cui scopo è quello di misurare il consumo che avviene da parte degli esseri umani di quelle che sono le risorse naturali del nostro Pianeta, indicando la quantità di Pianeti di cui necessiteremmo per riuscire a conservare il consumo attuale delle risorse naturali. La misurazione avviene in ettari relativamente alle aree biologiche considerate produttive del nostro Pianeta, includendo non solo i terreni bensì anche i mari e gli oceani, considerando tutte tali aree come indispensabili al fine di rigenerare le risorse che vengono da noi consumate (come società), per i vari fabbisogni, industriali e non solo. Il calcolo impronta ecologica, che a breve andremo ad analizzare più nel dettaglio, bisogna specificare come sia una misurazione parziale e non totale, dal momento che considera le emissioni di CO2, quindi di anidride carbonica, senza però considerare altre tipologie di rifiuti, i quali ovviamente hanno anch’essi un peso sul totale e ammontare complessivo se si volesse fare un accurato calcolo impronta ecologica il più esaustivo possibile.

Abbiamo visto cos’è l’impronta ecologica, adesso andiamo a vedere nel dettaglio il calcolo impronta ecologica come viene effettuato, cercando di renderlo il più comprensibile possibile (in quanto si compine di calcoli matematici di difficile interpretazione, ma che cercheremo di rendere il più semplice possibile da capire). Il calcolo impronta ecologica tiene conto di diversi fattori, come il terreno agricolo, il terreno forestato per l’energia, le foreste, i pascoli e il mare, oltre ovviamente alla superficie che è stata edificata, ovvero sulla quale sono state costruite case, complessi abitativi, reti stradali, aziende e altro ancora). Tenendo conto di tutti questi fattori viene individuata quella che viene definita come area equivalente, ovvero la quantità di spazio che sarebbe necessaria pe la produzione della biomassa impiegata da un singolo o da un gruppo di individui, la quale viene misurata in ettari. Se negli anni ’60 la capacità di consumo degli individui a livello mondiale era pari a circa il 70% relativamente alla capacità globale relativa alla bioproduttività, al giorno d’oggi abbiamo raddoppiato la nostra capacità di consumo, e il risultato è chiaro a tutti. Più si consuma, più le risorse naturali si riducono, e questo comporta una problematica non indifferente per il nostro Pianeta, motivo per cui si è alla continua ricerca di soluzioni su come ridurre l’impronta ecologica, per consentire alla nostra Terra si riprendere fiato, rigenerarsi e stare di nuovo bene, altrimenti nell’arco di alcuni decenni rischieremo di esaurire completamente la quantità di risorse naturali.

Il calcolo impronta ecologica si occupa di confrontare cosa?

L’impronta ecologica ha quale obiettivo quello di effettuare un confronto il più esaustivo e preciso possibile tra le risorse naturali che vengono consumate da una singola persona in un preciso spazio, le quali vengono conteggiare in kg/ha, quindi per kg per ettari. Se si riesce a fare il calcolo della quantità di kg di beni vengono consumati da un individuo dentro uno spazio definito, si potrà (avendo capito cos’è l’impronta ecologica) anche capire la quantità di ettari che si dovrebbero avere a disposizione al fine di riuscire a produrre tali risorse e per riuscire al contempo ad assorbire i rifiuti e quelle che sono le emissioni nocive. Avendo quindi compreso cos’è l’impronta ecologica e come si fa il calcolo di essa, occorre in modo pratico comprendere la quantità di spazio di cui necessita un individuo per proseguire la sua vita nella maniera in cui è abituato a vivere, senza dover rivoluzionare troppo i suoi usi e le sue abitudini, analizzando anche il suo consumo medio. E’ indispensabile, e questo è importante sottolinearlo, che per riuscire a calcolare con precisione l’impronta ecologica, vanno categorizzati attentamente i consumi, mediante una apposita classificazione che li raggruppa, la quale incluse sia le case, abitazioni e gruppi abitativi, sia i servizi, gli alimenti, i beni di consumi e i trasporti. Il calcolo per valutare la propria impronta ecologica, così da capire se si può fare anche qualcosa nel proprio piccolo di pratico in merito a come ridurre l’impronta ecologica, la formula matematica è abbastanza complessa, ma esistono dei tool gratuiti che si possono utilizzare, i quali sono reperibili online, alcuni però solo in lingua inglese, e che sono semplici da utilizzare, come footprintcalculator.org. L’impronta ecologica dell’umanità, secondo i dati riportati dal WWF, al momento attuale ha superato la biocapacità della Terra per un totale di oltre il 50% delle sue capacità, e con l’aumento della popolazione si rischia di vedere la situazione andare sempre peggiorando, ecco perché ciascuno di noi dovrebbe impegnarsi sempre di più informandosi anche attraverso gli appositi programmi lanciati dal WWF e associazioni ambientaliste a come ridurre l’impronta ecologica, per aiutare la nostra amata Terra.

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